编辑: Cerise银子 | 2019-07-03 |
altro che trascurabili alcune gemme raffigu- ranti i personaggi femminili di maggior spicco della famiglia imperiale, prima fra tutte Livia, della quale sono pervenuti cinque cammei di notevole bellezza e fat- tura. In due di questi, probabilmente risalenti al primo quarto del I secolo d.C., Livia è raffigurata come Cerere: il primo, conservato al Museo Archeologico di Firenze, rappresenta la testa velata dell'
imperatrice, coronata da una ghirlanda di spighe di grano e capsule di papavero (Fig. 1)?19 , il secondo, custodito nei Musei Capitolini di Roma, è in realtà un frammento di cammeo raffigurante il busto di Livia con il capo velato e cinto da una corona di alloro decorata da frutti, olive (o bacche di alloro), spighe e capsule di papavero (Fig. 2)?20 . L'
interpretazione di questa seconda gemma è inevitabilmente condizionata dalla parte mancante, in cui doveva essere raffigurato un altro personaggio, dall'
identità sconosciuta. L'
iconografia riprodotta in entrambe le gemme rimanda chiaramente a Ce- rere che, quale dea delle messi e della crescita, è dispensatrice di prosperità e abbondanza ed è quindi strettamente connessa al papavero e alle spighe?21 . Già nell'
antica Grecia l'
iconografia di Demetra mostra, fra gli attributi della dea, le capsule di papavero, oltre alle spighe di grano alle quali esse sono spesso asso- ciate?22 . La pianta infatti era sacra a Demetra (a cui Cerere fu poi assimilata), che l'
avrebbe scoperta nella città di Mecone, da cui il nome greco di m?kwn?23 . La presenza del papavero e delle spighe nella gemme in questione dà quindi modo a Livia di proporsi a sua volta come garante e dispensatrice di quella prosperità e abbondanza che, in ambito divino, dipendono da Cerere. ? forse questa la ragione principale per cui l'
imperatrice volle farsi ritrarre nelle sembianze della dea che, massima espressione di virtù femminile?24 , le consentiva di presentarsi quale modello di vita familiare?25 , emblema di femminilità casta e saggia?26 , di- augustea è il raggiungimento di una pace stabile e duratura, connessa alla celebrazione di una nuova Età dell'
Oro: cfr. Zanker 1989, pp. 179-205. Sono noti al riguardo i passi di Verg. Buc. 4;
Georg. 1;
Aen. 6.791-800;
Hor. Carm. saec.;
Carm. 4.4.37-40;
Ov. Met. 15.95-102.
15 ) Bartman 1999, p.
91 fig. 76.
16 ) LIMC VII, s.v. Tellus, fig. 68.
17 ) Bartman 1999, p. 45, fig. 42.
18 ) Ivi, p. 152, fig. 132.
19 ) Megow 1987, p. 255, B 17;
Giuliano 1989, p. 231, n. 155;
Bartman 1999, p. 190, n. 98;
Sena Chiesa 2004, p. 793.
20 ) Megow 1987, pp. 255-256, B 18;
Bartman 1999, p. 192, n. 104;
Sena Chiesa 2004, p.?793.
21 ) Verg. Georg. 1.212, si riferisce esplicitamente alla pianta come Cereale papaver.
22 ) Theocr. 7.157.
23 ) Hes. Theog. 535-537;
Serv. Georg. 1.212. Cfr. Guillaume-Coirier 2001, pp. 1017- 1018, fig. 9;
Nencini 2004, p. 102.
24 ) Cerere divenne il modello ideale di quella condotta irreprensibile che doveva essere la principale caratteristica delle matrone romane;
cfr. Spaeth 1996, pp. 113-116.
25 ) Svet. Aug. 73;
Tac. Ann. 5.1.
26 ) Ercolani Cocchi 2005, p. 158.
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